“Oggi siamo qui, tutti e quattro al timone, Piero, Anna, Andrea ed Emanuela, per farvi scoprire qualcosa che lascerà un ricordo felice nel vostro cuore”.
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La cascina di Sant’Evasio prende il suo nome da una cappella che fu costruita nel XVIII secolo in vocazione al vescovo di Casale “Sant’Evasio”.
I poderi della cascina si estendevano per ettari ed ettari sulla collina di San Nicolao. La cappella fu abbattuta durante la seconda guerra mondiale, ma rimasero i suoi terreni, le vigne e la cultura vinicola che l’aveva accompagnata fino a quel momento. La tenuta era di proprietà della famiglia Bedarida (Giuseppe Yosef Bedarida del 1856 che lasciò la casa a una delle figlie, Gemma Enrichetta, che a sua volta la vendette dopo la seconda guerra mondiale).
Quasi per gioco ma già con un’immensa passione Carlo Lacqua negli anni ’60 acquisisce la cascina e i suoi terreni con l’idea di proseguire sulla strada già tracciata da quelli che l’avevano preceduto ed incrementare quello che era stato creato fino ad allora.
All’inizio la sua produzione era riservata agli amici più stretti; di bicchiere in bicchiere arrivò a farsi conoscere da molti, che lo stimavano per i suoi prodotti e il suo lavoro.
Con la collaborazione del figlio Pier Franco, che nel 1982 passa alla guida dell’azienda, inizia la modernizzazione e la crescita della Cantina.
“Qualità” è la filosofia di lavoro di Pier Franco, per tutti Piero, che accompagna nel lungo e tortuoso percorso verso prodotti “di una volta” creati con procedimenti e tecnologie moderne.
Tradizione e modernità, un binomio Sant’Evasio.
L’indiscussa protagonista della produzione era ed è la “Barbera d’Asti” in tutte le sue sfaccettature, i cui vigneti ancora oggi circondano l’azienda.
Dieci ettari di vigne dislocati intorno alla cantina, su una delle colline più vocate e ridenti di Nizza Monferrato.
E’ con la vendemmia del 1988 che Piero e la moglie Anna introducono la loro prima vera creazione, Rosignolo: una selezione di uve barbera vinificate ed invecchiate in barriques, che fa di lui un pioniere in questo settore.
Dice di lui un famoso giornalista: “…un vignaiolo schivo, di quelli che fanno poco per farsi conoscere direttamente ma che con i suoi prodotti dicono tutto di sé”
La selezione dei vini si amplia, e nuove tecnologie si affiancano alla tradizione lasciata in eredità da anni di duro lavoro di Carlo.
Si percepisce l’unione dell’uomo con la terra, una realtà produttiva, etica e culturale protesa al futuro ma forte dell’imprescindibile passato.
Piero e Anna portano avanti il sogno del padre: creare qualcosa che possa lasciare un segno nell’anima delle persone.
Un sogno che oggi è condiviso da tutta la sua famiglia: nel 1996 il figlio Andrea, enologo, decide di entrare a far parte anche lui della realtà produttiva familiare; dal 2001 anche la figlia Emanuela è un punto di riferimento dell’azienda.
“Oggi siamo qui, tutti e quattro assieme, Piero, Anna, Andrea ed Emanuela, per farvi scoprire qualcosa che lascerà un ricordo felice nel vostro cuore”.
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